Scheda n. 25

 

Comune: Lodè

Località: Sas Seddas, Pedraniedda

Foglio IGM: 482, I

Foglio CTR: 482070

Catasto: Foglio 59, Mappale 4

Coordinate Gauss-Boaga: Lat. 4488202,36; Long. 1546838,44

Quota: mt. 600

Unità Cartografica Geologica (Carmignani et al. 1997): 43

Unità Cartografica Pedologica (Aru et al. 1992): 4

Uso dei suoli, codice Corine (terzo livello): 321

Monumento: Tomba megalitica

Denominazione: Sas Seddas 1

Tipologia: Allée couverte (?)

Cronologia: Bronzo Antico (?)

Data della ricognizione: Settembre 2005.

Compilatore: Paolo Melis

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         La tomba megalitica di Sas Seddas 1 non esiste più; è stata spazzata via alcuni decenni or sono durante lavori di bonifica agraria e la distruzione è stata talmente radicale che oggi non esiste più alcuna traccia di questo monumento. Il Taramelli non ne fa parola alcuna, tuttavia questa tomba è sempre stata presente nella memoria dei Lodeini, che su di essa hanno costruito leggende ancora oggi ben vive nei racconti dei contadini e pastori della zona; fra tutte segnaliamo quella che parla di una famiglia di giganti, che abitavano all’interno della tomba e che fu sterminata da una compagnia di barracelli durante un drammatico conflitto, con l’eccezione della figlia piccola che venne risparmiata e portata in paese, dove crebbe e divenne una bellissima ragazza. Seddas1.JPG (743859 byte)

         Il sito che ci è stato mostrato, confermato da fonti attendibili, è il versante meridionale di una bassa emergenza di roccia scistosa, al centro del pianoro, dove si notano molte lastre rocciose di notevoli dimensioni accatastate alla rinfusa dall’opera di mezzi meccanici. Il sito esatto indicatoci è a ridosso della roccia naturale, che forse la tomba sfruttava in parte. Le testimonianze orali parlano di una tomba a corridoio allungato, coperta da lastre di piattabanda e con apertura sulla fronte.

         A giudicare dal tipo di ubicazione, dalla presenza dell’affioramento di roccia naturale e dalle testimonianze dirette, più che di una tomba di giganti avrebbe forse potuto trattarsi di una tomba dolmenica a galleria, cioè una allèe couverte. Purtroppo si resta nel campo delle ipotesi, poiché sul terreno non è rimasto alcun elemento che possa orientare le nostre ricerche. Fra l’altro, non si nota la presenza di alcun frammento ceramico: cosa che costituisce un fatto insolito, per un sito dove si è avuta la distruzione di una tomba. Nel dubbio, preferiamo classificare il monumento come generica “tomba megalitica”, con datazione a cavallo fra la fine dell’età prenuragica e l’inizio di quella nuragica.

   

 

 

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