Scheda n. 14

 

Comune: Lodè

Località: Araene

Foglio IGM: 482, I

Foglio CTR: 482030

Catasto: Foglio 34, Mappale 57

Coordinate Gauss-Boaga: Lat. 4492165,94; Long. 1547778,86

Quota: mt. 300

Unità Cartografica Geologica (Carmignani et al. 1997): 42

Unità Cartografica Pedologica (Aru et al. 1992): 4

Uso dei suoli, codice Corine (terzo livello): 211

Monumento: Tomba di giganti

Denominazione: Araene

Tipologia: ortostatica (?) con stele centinata

Cronologia: Età del Bronzo Medio-Recente

Data della ricognizione: Settembre 2005.

Compilatore: Paolo Melis

Visualizza posizione sull'ortofoto

   

"Tomba di giganti di Araene, della lunga cella si vedono le pietre fitte dei lati e grandi lastroni della copertura. In terreno di Carta Luca, fu Luigi". Dalla descrizione del Taramelli, la tomba di Araene doveva essere sicuramente la meglio conservata fra quelle del territorio di Lodè; purtroppo il monumento è stato distrutto in tempi relativamente recenti, a seguito dei soliti lavori di bonifica agraria, che non hanno risparmiato praticamente nulla. Si ignora persino l’esatto punto dove era ubicata la tomba: tutto ciò che resta sono alcune pietre accatastate presso la recinzione del fondo, e soprattutto un frammento della bella stele frontale, che è stato trasportato sotto un albero di olivo dove funge da rudimentale tavolo per pic-nic.

Araene.JPG (634846 byte)La lastra è di forma tondeggiante, con un lato rettificato: il diametro massimo trasversale è di m 1,80, l’altezza di m 1,70, mentre il lato diritto, dove la lastra si rastrema, è largo m 1,20. Lo spessore è di m 0,20. Il lato rettilineo, sicuramente quello basale, è lavorato perfettamente e si nota anche una sorta di “dente” ad un’estremità; di certo la lastra andava alloggiata al di sopra di un’altra lastra quadrangolare, dove si apriva il portello alla camera funeraria.

La tomba, quindi, doveva avere una bella stele bilitica, di schema centinato (riquadro inferiore e lunetta superiore), forse a spartito liscio dal momento che non abbiamo riscontrato tracce di scorniciature ai bordi, anche se la lastra purtroppo appare molto deteriorata ed inoltre, dato il peso, non abbiamo potuto ribaltarla per ispezionare l’altra faccia, che tuttavia parrebbe meno lavorata di quella attualmente in vista.

Il Taramelli, stranamente, non fa parola della stele, che forse doveva essere già atterrata al suo tempo.

 

 

 

 

 

Torna alla pagina delle schede

P1010031.JPG (644336 byte)